"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

martedì 9 febbraio 2010

Ne usciremo?





di Marco Travaglio


Nel “processo breve” a se stesso celebrato da Enzo De Luca al congresso Idv, mancavano la pubblica accusa e un’informazione decente che conoscesse le carte. C’era solo l’imputato, che infatti si è assolto fra gli applausi, raccontando al popolo dipietrista quel che aveva già fatto credere al suo partito, il Pd. E cioè che è stato rinviato a giudizio due volte per truffa allo Stato, associazione a delinquere, concussione e falso per un’opera buona: aver consentito agli ex lavoratori dell’Ideal Standard di continuare a godere della cassintegrazione.
Naturalmente è una superballa. Quei lavoratori sono disoccupati.

Che cosa è successo davvero? Non si tratta delle accuse di un pm impazzito (Gabriella Nuzzi, cacciata da Salerno dopo aver osato indagare su De Luca e sulla fogna politico-giudiziaria di Catanzaro, vedi caso De Magistris). Si tratta delle ordinanze di rinvio a giudizio firmate da due gup, due giudici terzi. Lo stabilimento altamente produttivo dell’Ideal Standard di Salerno fu chiuso, i dipendenti finirono in mobilità, i suoli industriali che valevano miliardi vennero ceduti a prezzi irrisori a un gruppo di speculatori-immobiliaristi dell’Emilia Romagna (terra cara all’allora ministro dell’Industria, Pier Luigi Bersani). Questi scesero a Salerno, finanziati da banche emiliane e venete e da una finanziaria di San Marino, per realizzare un’operazione irrealizzabile, fittizia – il parco marino Sea Park – e così strappare indebitamente la cassintegrazione e incamerare sontuosi finanziamenti pubblici.

Uno dei beneficiari dell’operazione – come han ricostruito i giudici – fu il costruttore Vincenzo Grieco, amico di De Luca e proprietario dei terreni sulla litoranea orientale, destinata al Sea Park da un’apposita variante urbanistica illegittima che trasformò i suoli da agricoli in turistici. I modenesi della Sea Park avrebbero versato a Grieco fondi neri per 29 miliardi di lire e promesso al comune di Salerno di versarne altri 22 di oneri concessori non dovuti, con garanzia fideiussoria.


I 29 miliardi sarebbero finiti sui conti della famiglia di Grieco e da questo prelevati in contanti per distribuirli un po’ in giro. Il gruppo Sea Park fu poi costretto a sputare altri 6 miliardi extra-bilancio, con assegni bancari girati per l’incasso a un collaboratore di Grieco, che li parcheggiò su un conto Unicredit per essere poi prelevati in contanti o girati su conti della famiglia Grieco. Nonostante il salasso, la Sea Park non riuscì a ottenere la proprietà dei terreni di Grieco, che, oltre a tutti i soldi incamerati, seguita pure a lucrare sull’aumento della rendita fondiaria dei terreni, gentile omaggio della giunta De Luca. Intanto il gruppo emiliano, spolpato dai salernitani, è ridotto sul lastrico. Gli subentra un consorzio di società immobiliari e del ramo rifiuti capitanato da un faccendiere bresciano pregiudicato, Angelo Tiefenthaler.

De Luca appoggia anche lui per un fantomatico programma di “riconversione industriale”, utilissimo per ottenere indebitamente le indennità di mobilità e cassa straordinaria per gli ex lavoratori Ideal Standard. Al posto del parco marino, si dice, nascerà un centro turistico-commerciale e, al posto dell’Ideal Standard, un bell’inceneritore. Invece spunta una centrale termoelettrica, opera della multinazionale svizzera Egl e gemella di quella di Sparanise (raccontata dal Fatto a proposito delle liaisons fra finanza rossa emiliana e clan Cosentino). Per queste vicende la pm Nuzzi aveva chiesto al gip l’arresto di De Luca e al Parlamento l’autorizzazione a usare certe sue intercettazioni indirette. Richieste respinte. Il gip distrusse addirittura le bobine gettandole nell’inceneritore, anziché attendere la decisione della Consulta (che di lì a poco ne decretò la piena utilizzabilità); subito dopo il fratello del gip, Luca Sgroia, diventò segretario dei Ds di Eboli e aprì la campagna elettorale per De Luca sindaco di Salerno. E ora chi ha stomaco forte lo elegga pure governatore della Campania.

Spero che Di Pietro ci riesca in quello che senz'altro è il Suo obiettivo finale.. Gli faccio il mio più sentito "In bocca al lupo".

10 commenti:

  1. IL RAGIONAMENTO DI DI PIETRO E' SEMPLICE: NEL 2013 CI SARANNO LE ELEZIONI POLITICHE GENERALI, SALVO AUSPICABILI E GRADITE SORPRESE. CI VOGLIAMO ARRIVARE CON UN PROGETTO DI GOVERNO ALTERNATIVO SIA AL PDL CHE ALLA SEMPLICE OPPOSIZIONE, GRIDATA DAPPERTUTTO MA CHE RACCOGLIE I VOTI COME IL MIO E COME IL TUO E IGNORA QUELLO DEI MODERATI? NON SOLO. CI ARRIVIAMO CON LA TITOLARITA' DI PIU' REGIONI POSSIBILI O IN PALESE SVANTAGGIO POLITICO NEI CONFRONTI DEL PDL? MAGARI CONSEGNANDO LE REGIONI CHIAVE O LE REGIONI SIMBOLO ALLA DESTRA? IN CAMPANIA COS'E' MEGLIO PERDERE DIGNITOSAMENTE O VINCERE CON UN PO' DI "REAL POLITIK"? SENZA RINUNCIARE AL CONTROLLO DI LEGALITA'?
    SE VOGLIAMO, DI PIETRO E' STATO COSTRETTO DALLE AMBIGUITA' DEL PD A COMPORTARSI NEL MODO CHE TU GIUDICHI INSUFFICIENTE, NON VICEVERSA.

    RispondiElimina
  2. Grazie Luigi,
    il Tuo commento da attento osservatore politico, quale sei, è utile ai fini della comprensione, non possiamo altresì dimenticare che Di Pietro per combatterli ha scelto di scendere in campo, cadidandosi in politica.
    Come dicevo nel mio post Leader su "Non può piovere per sempre", un leader deve avere chiara la visione dei suoi obiettivi, e Tonino non l'ha mai persa, se nel doverci riuscire è costretto a calarsi nella fogna il Suo coraggio non lo farà certo tirare indietro, dobbiamo solo sostenerlo, altrimenti siamo davvero perduti.
    Grazie ancora.

    RispondiElimina
  3. Concordo nelle vostre analisi, anche se un pò di amarezza rimane per quell'applauso a De Luca, nonostante pare abbia governato molto bene a Salerno.
    Il problema sta proprio nell'ambiguità del PD, e maggiormente a livello locale dove stanno nascendo anche strane alleanze.
    Il " sentiero" indicato da Di Pietro ,e Donadi aggiungo io, è quello di una sinistra unita e legalitaria, forse l'unica percorribile. Il maggior lavoro lo deve fare però il PD.

    RispondiElimina
  4. Mi spiace ma io non concordo assolutamente con la linea politica adottata dal centrosinistra nella mia regione.. e se le cose stanno così io diserto il voto .. non voglio avere nulla da spartire con cera gente... anche se appoggiati da IDV, che in questo frangente mi ha proprio deluso.
    La Campania ha un bisogno urgente di legalità ... un bisogno più che in altre regioni e alla sua guida si doveva candidare una persona forte, trasparentissima e lontana dagli affari intrecciati con l'illegalità.
    De Luca non è il personaggio adatto per le vicende sopra indicate.
    Avrei optato per un De Magistris o altro similia ... ci sono personalità di spicco lontane dagli intrecci ... bastava saper pescare.
    Forse mi giudicherete all'estremo ... ma per me non esistono due pesi e due misure ...o si opta per la trasparenza assoluta oppure no ... l'intercalare dei se e dei ma, in questo determinato periodo , non può essere perseguita, a maggior ragione da uno schieramento di sinistra , che, attualmente, di sinistra ha davvero molto poco.
    De Luca sarà stato pure un buon sindaco ( ottimo proprio no) ma doveva prima risolvere i suoi problemi, uscirne pulito e poi se ne poteva riparlare ..
    Inoltre , come stanno le cose, attualmente, si farà il buco nell'acqua, il berlusconismo( in Campania dalla faccia di Cosentino) sfonderà e si annetterà anche la Campania con percentuali bulgare ...vorrei sbagliarmi... però ..( ricordatevi di questo mio commento) .
    E il mea culpa lo dovrà fare soprattutto la sinistra del Pd che in Campania è un colabrodo.

    RispondiElimina
  5. Miryam,capisco benissimo il Tuo sconforto, credimi ho anch'io un senso di profonda amarezza, c'è da dire però che se non diamo forza a Di Pietro non ce la faremo mai, votandolo non faresti altro che dargli forza per potere dettare le sue di leggi.
    Riguardo a De Magistris si è tirato indietro perchè preferisce il suo impegno in Europa, non lo biasimo, ha già rischiato la vita da quelle parti, è sul libro "paga" della camorra.

    Comunque hai sempre la lista a 5-stelle di Grillo se vuoi dare forza a una coalizione corretta, non votare significa servire su un piatto d'argento la Campania a Berlusconi .
    Non arrabbiarTi e pensaci.. è un boccone amaro ma qualcosa mi dice che di Di Pietro ha un preciso disegno, innanzitutto sconfiggere Berlusconi e poi.. anche gli altri.

    RispondiElimina
  6. Grazie Francesca per la tua comprensione.
    Ma credimi sono davvero sconfortata... il barlume di luce in cui speravo si è spento del tutto .. ed allora dovrei andare a votare turandomi il naso.
    Non ti nascondo che, in passato, l'ho già fatto, l'ultima volta per via di quell'ignobile trasformista ed affarista di Mastella... ora davvero sono stanca " re solit cuncertin"
    Ma, vedremo, forse seguirò il tuo consiglio ed opterò per i grillini:DDDD
    E' ciò che passa il convento.
    Ma è davvero frustrante, credimi.
    Un bacio!

    RispondiElimina
  7. Siamo sicuri che sono delitti a fin di bene.
    Siamo capaci di farci male

    RispondiElimina
  8. Miryam lo so, non immagini quanto io sento la Tua stessa frustrazione ma non abbiamo grandi alternative, l'assenteismo non fa per me.. il voto resta ancora l'ultima arma di combattimento, se pur siamo pilotati, nostro malgrado, a scelte che vanno contro le nostre convinzioni.. Libertà, ci costa cara, dopo questa temo che l'alternativa sarà più drastica in caso di vittoria del PDL.. speriamo bene!
    Grillo è da prendere in considerazione ora più che mai, abbiamo un mese davanti.. Stiamo a vedere come si svolgeranno gli scenari, per ora hanno già iniziato con il tappare la bocca a Santoro.. perchè è Lui l'obiettivo di Berlusconi!

    RispondiElimina