"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

venerdì 2 aprile 2010

Nel PD, per adesso, si va avanti con le epistole

Ho ricevuto una e-mail dal Partito Democratico e ve la giro nella sua versione integrale.
La lettera di Bersani : Siamo in piedi,ora acceleriamo

Cara amica, caro amico,
le recenti elezioni regionali sono state per tutti noi un passaggio importante, che ci mostra tutta la complessità e la profondità dei problemi che abbiamo di fronte. So bene che, come nei circoli, in questi giorni sul web si sta discutendo dei risultati delle regionali, ho letto molti messaggi. Vi invito a diffondere la mia lettera per e-mail ai vostri amici, a discuterne pubblicandola su blog e siti, condividendola su facebook e a commentarla su www.pdnetwork.it.

Il Partito democratico è in piedi. Sentiamo forte in queste ore la delusione per avere perso la guida di alcune regioni, e il Lazio e il Piemonte per una manciata di voti. La delusione è solo in parte attenuata dal fatto che abbiamo conquistato comunque la presidenza di sette tra le tredici regioni in palio: un risultato certamente non scontato alla luce dei rapporti di forza che si sono determinati nelle elezioni più recenti, tenendo conto che le elezioni regionali del 2005 si erano svolte dentro un altro universo politico. Va rimarcato che per la prima volta dopo molto tempo, nel voto di domenica e lunedì scorsi si è verificato un arretramento consistente dei consensi del Popolo delle libertà, solo in parte compensato dalla crescita della Lega; le distanze tra il campo del centrodestra e il campo del centrosinistra sono oggi sensibilmente inferiori rispetto a un anno fa, e quindi pur dentro a e lementi di delusione si apre uno spazio per il nostro impegno e per il nostro lavoro.

Tuttavia, dal voto emergono chiaramente alcuni problemi di fondo nel rapporto tra i cittadini italiani e la politica: c’è una disaffezione crescente, che si manifesta come distacco e radicalizzazione, verso una politica che gli elettori percepiscono come lontana dai loro problemi. Una crisi sociale ed economica pesante fa sentire ogni giorno le sue conseguenze sulla vita dei cittadini, senza che dal governo arrivino risposte adeguate alla gravità dei problemi.
Il principale responsabile di questa situazione è il presidente del consiglio; ma è una situazione che interroga anche noi.

La possibilità di cambiare il corso delle cose è legata alla nostra capacità di offrire un’alternativa positiva e credibile, di dare un’altra possibilità agli italiani. Adesso dobbiamo accelerare. Da qui dobbiamo ripartire mettendoci al lavoro per rafforzare il nostro progetto e per dare radicamento a un Partito democratico concepito come una grande forza popolare, presente con continuità ovunque la gente vive e lavora e capace di offrire proposte che abbiano un contenuto sempre più visibile e coerente.

Diversamente, i rischi non solo di disaffezione dell’elettorato ma anche di radicalizzazione e di frammentazione impotente, non potrebbero che diventare
più gravi.

Dobbiamo servire il Paese raffigurandoci come un partito fondato sul lavoro, il partito della Costituzione, il partito di una nuova unità della nazione.

Il Partito Democratico è il partito di una nuova centralità e dignità del lavoro dipendente, autonomo, imprenditoriale e della valorizzazione del suo ruolo nella costruzione del futuro del Paese.
È il partito che non accetta che il consenso venga prima delle regole e lavora per istituzioni più moderne rifiutando la chiave populista.
È il partito che dà una risposta innovativa al tema delle autonomie nel quadro di una rinnovata unità nazionale.

Avvieremo insieme un grande piano di lavoro incardinato su questi obiettivi.
È evidente in questo l’importanza del ruolo dei circoli come punto di presenza e di impegno visibile del partito sui territori e come luogo della selezione della nuova classe dirigente della quale abbiamo bisogno.

È pensando a tutto questo che voglio ripetere anche qui che nel Partito democratico c’è spazio, come è nostro costume, per una discussione larga e libera sul dopo elezioni e sulle prospettive del nostro partito, ma non per dibattiti autoreferenziali che potrebbero allontanarci dal senso comune dei nostri concittadini.

Buon lavoro. Approfitto per rivolgere a tutti voi e alle vostre famiglie i miei auguri di Buona Pasqua e vi saluto ringraziandovi per il vostro impegno.
Pier Luigi Bersani
Segretario Nazionale del Partito Democratico



RIMARRANNO LE SOLITE PAROLE????

E soprattutto Bersani dice che siamo in piedi. Ma Bersani lo sa che sono ormai 4 anni che perdono consensi e che non riescono a catturare i voti degli italiani?

Vuole accelerare? Va bene.. vedremo di che "motore" si tratta.

E vedremo se queste parole saranno sempre " PAROLE,PAROLE,PAROLE

5 commenti:

  1. Sono parole Miryam, come sempre parole.
    Parla di numeri, cosa molto importante per lui e i sui "compagni di merende", che si sono già pronunciati a favore del presidenzialismo tanto caro a B. E' questo il pirmo passo che sta affrontando il PD, il modo di presentare questa grande "novità" ai suoi eletttori.. Insomma, lettere spedite a tutti ricche delle solite parole prive di concretezza e dietro le quinte l'adoperarsi affinchè il "gallo dalle uova d'oro" riesca a diventare Presidente della Repubblica!
    Mi fanno schifo!!!

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  2. Dico solo una cosa, un episodio marginale capitato a me ieri.
    Molti ormai sanno qui che io voto IdV, per protesta ma anche, adesso, per molta convinzione.
    Un " Kompagno" mi ha preso da parte e mi ha detto ( non chiesto) con quale coraggio non ho votato PD! In poche parole la Bresso non è stata eletta per colpa di persone come me.
    Ho risposto a lui con una filippica di 10 minuti d'orologio. Questa notte però non ci ho dormito. Io tacciato di tradimento??
    Questa notte pensavo a che punto siamo arrivati. Pensavo all'incapacità di fare politica del PD, chiuso fra apparato, burocrazia, accordi sottobanco e berlusconisti d'assalto.
    O si scrolla di dosso tutta questa mercanzia oppure è destinato a chiudere.
    Che fine hanno fatto Marino? La Serracchiani?Le persone perbene che sono tante, come lo sono i suoi elettori?
    Forse Bersani dovrebbe scendere dall'olimpo e andare fra loro, fra la gente onesta e presentarsi per quello che è.
    Io già a leggere circoli e non più sezioni mi viene il voltastomaco.

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  3. Mi chiedo anche un'altra cosa:
    ma se la sinistra avesse vinto le elezioni ci sarebbe stata tutta questa autocritica??
    Sicuramente no.
    Allora dov'è finita la lungimiranza politica?

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  4. Non Te la prendere Lorenzo, a me hanno dato dell'idiota perchè voto Di Pietro, ciò che mi gratifica è che sono fermamente convinta di mandare a casa politici del PD e dle PDL e mi auguro che piano piano saranno in molti a pensarla come me.. Qualche risultato l'ho già visto. Coraggio Amico, sono loro in torto perchè non hanno il coraggio d'essere la coscienza del partito ma si sono ridotti ad essere lo specchio di un partito senza più coscienza.

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  5. I miei auguri Francesca per te Buona Pasqua.
    Maurizio

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