"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

venerdì 30 luglio 2010

Attimi di Storia Intensa

affonda o non affonda.. questo è il dilemma!!!


L'opposizione attende divisa l'implosione del Pdl.
No di Di Pietro al governo di transizione ipotizzato da Bersani





"Non sono un idiota. Sono all’opposizione. Qui sto. E qui resto”. Un lapidario Pier Ferdinando Casini che attraversa un Transatlantico in piena fibrillazione senza scomporsi troppo sembra una rappresentazione perfetta degli umori e dell’atteggiamento della minoranza parlamentare, mentre si aspetta l’esito della battaglia finale nel Pdl.
Lui, Casini, rivendica la sua posizione attendista. Anche perché il ruolo di ago della bilancia è quello che più gli piace interpretare. “Le larghe intese? Certo che le ho lanciate io, però in questo momento sono un’opzione altamente improbabile, visto che Berlusconi non ci starà mai”.
Finiani dentro, finiani fuori, gruppo autonomo, appoggio esterno, riappacificazione finale: mentre gli scenari possibili per l’esito della crisi nella maggioranza si moltiplicano, l’opposizione anche in questa situazione sembra giocare di pura rimessa. Emblematico Rutelli, che nel non saper bene che fare nel Pd ha fondato un nuovo partito Api, con il quale continua a galleggiare: “È tutto prematuro. Aspettiamo che decidano cosa fare. E poi vediamo. Quello che posso dire oggi è che può andare bene trovare convergenze sui singoli provvedimenti: e infatti in Senato votiamo la riforma dell’università. Ma di una linea generale, no, non ne abbiamo ancora parlato”

A lanciare una proposta è stato Bersani, nel suo intervento alla Camera di mercoledì:
“Siamo alle Colonne d’Ercole della vicenda berlusconiana – ha detto – e per uscire dalla situazione di impasse politica, occorre una fase di transizione, alla quale il Pd è disponibile a impegnarsi”.
Insomma, via libera al governo di transizione. Che avrebbe come principale obiettivo quello di arrivare al voto facendo una nuova legge elettorale, preferibilmente con il sistema proporzionale alla tedesca. Che poi significa la fine del bipolarismo. E dunque – come effetto collaterale – disinnescherebbe anche Nichi Vendola che per molti nel Pd è fumo negli occhi dopo la sua autocandidatura.
La linea di Bersani potrebbe andar bene, almeno sulla carta, a Fini, alla Lega e all’Udc. Più facile, però, a dirsi che a farsi, visto che già nel Pd in molti non sono d’accordo.
Ovvero la minoranza veltroniana, che spingerebbe per andare a votare subito: il che potrebbe persino portare a una spaccatura nel partito.

Ma se nei Democratici ancora una volta il dibattito interno sembra più pressante di quello esterno, ieri è la giornata in cui tutti stanno un po’ protetti. E nessuno si espone a smentire o appoggiare il segretario. Se non in battuta, come Nicola Latorre, che appena fuori da Montecitorio si accompagna a Sergio Chiamparino: “Transizione? Ma no, a votare, dobbiamo andare a votare”.
E Giuseppe Fioroni che in attesa di notizie appare piuttosto agitato: “È prematuro, troppo prematuro cercare strategie ora. Dobbiamo aspettare prima di vedere che fanno loro”. Non si sbilancia nemmeno in serata Franceschini, quando arrivano le notizie del deferimento ai probiviri dei finiani: “Sembrava non potesse accadere niente visto i numeri che hanno ed invece la maggioranza è esplosa. Staremo a vedere ma ci aspetta un autunno molto movimentato che noi dobbiamo movimentare ancora di più”.
E Bersani coglie al volo le notizie della rottura conclamata nel Pdl, brindando “a un nuovo governo” in occasione del saluto finale prima della pausa estiva. Adesso, bisognerà capire quale.
Assolutamente contrario a ogni forma di accordo con la maggioranza Antonio Di Pietro, che spiega: “Quando ho invitato Bersani e Fini a metterci insieme per la legalità, non stavo parlando di una nuova coalizione. A Fini volevo dire e dico ancora: mettiamoci insieme per far cadere Berlusconi. Ma io governi di transizione non ne faccio. E se si andrà alle elezioni, Fini si presenterà con il centrodestra e io con il centrosinistra”.

Di Casini non mi fido, resta sempre l'amico di Cuffaro e lo si envice da come parla!
Bersani non riesco a capirlo.. troppo filosofo e poco leader di un partito.

6 commenti:

  1. Di questa opposizione che litiga sempre ...non ne posso più , mamma mia ma come si fà a non serrare le fila e far cadere questo governo fascista , ma cosa aspettano !!!!!!!
    uffaaaaaaa !!!

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  2. La sinistra in questa fase si sta presentando ancora più divisa.
    Possibile che non si riesca a capire che fra le cose che chiede la gente c'è l'unità di una coalizione???
    Allora cari signori della sinistra, detto da uno di sinistra, ai miei tempi così si faceva:
    Ci si riuniva, senza sfarzo e senza TV, si parlava, ci si scannava ma alla fine uno stilava un documento finale, una sintesi dove raccoglieva le istanze di tutti.
    Quel documento finale era ORO, una via da seguire e guai a chi rompeva le balle.
    Se proprio uno le voleva rompere ci si trovava e si ridiscuteva, senza strombazzamenti o dichiarazioni personali.
    Era il vecchio PCI? Si, e allora?? Dov'è il problema?? Di una cosa sono sicuro però, in quelle riunioni non c'erano rappresentanti di P2, P3 e nemmeno P4, non c'erano mafiosi, non c'era gente di malaffare e soprattutto si parlava di politica.
    Scusate l'incazzatura:))
    Lorenzo

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  3. Francesca, credo si ignori che Bersani è laureato in filosofia con una tesi sulla storia del cristianesimo. Dunque, economista non è, ma non è neanche un oratore, in ogni caso non molto bravo. Io ho postato il suo intervento alla camera di oggi: vedere per credere.
    Anche Marco Travaglio si è laureato in Storia e Filosofia, con una tesi di storia contemporanea, ma guarda la differenza.
    Di Pericasinando non parlo, parla da sè!
    Il panorama è sconfortante! Siano ancorati a Gianfranco Fini e alla sua ribellione, pensa te!
    Antonio Di Pietro mi sembra l'unico che abbia le idee chiare. Come dire: scarpe grosse e cervello fino! E poi non è affatto vero che non conosce l'italiano.

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  4. Valerio, siamo tutti stufi di questa opposizione, è per questo che me ne vado ripetendo, fino a stancare chi mi legge, che l'unica chance è e resta Antonio di Pietro.
    Come dice Lorenzo, l'opposizione ha, dovrebbe ancora avere, una regola fondamentale.. impedire alla maggioranza d'essere onnipotente. Un tempo nel PCI veniva sbattuto fuori anche chi aveva un'amante.. era serietà e rispetto verso gli elettori, verso l'opinione pubblica.
    Luigi, hai ben sottolineato l'enorme differenza fra Travaglio e Bersani, il lessico quando ci si rivolge alla gente è molto importante, mai perdere di vista che non tutti comprendono terminologie da tomi universitari e poi pecca di personalità e coraggio, cosa fondamentale per un leader. Riguardo a Fini, è vero che siamo ancorati a Lui in questo terribile periodo storico ma è anche vero che Lui è ancorato a Noi.. l'opinione pubblica, senza la quale non avrebbe mai potto alzare la voce. Fini è uno statista della vecchia guardia, queste cose le recepisce bene e sa quando è il momento di sfruttarle. Speriamo che l'opinione pubblica non si lascerà condizionare da ciò che i media di B. faranno contro Fini.. perchè stai certo lo faranno a pezzi.
    Di Pietro l'ho sempre capito, e parla bene, benissimo, tante cose gli italiani le sappiamo anche grazie a Lui, ancor prima che le divulgano i giornalisti, mi chiedo perchè tanto ostruzionismo da parte dei simpatizzanti della sinistra verso quest'uomo che di schifi ne aveva smascherati tanti al tempo di tangentopoli, perchè non capiscono quanto è importante quest'ex-magistrato nel panorama politico odierno.

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  5. Hai ragione Francesca, Fini si muove anche in base ai sondaggi di opinioni del popolo della destra, senza contare che sta attraendo elettori anche dalla sinistra e, addirittura, dell'IdV!
    Ciò dimostra, se pure ve ne fosse bisogno, che gli italiani amano l'uomo forte. Cercare di convincere gli elettori di Forza Italia manco a pensarci Partecipare alle manifestazioni di massa? Non ho l'età. Sperare che la situazione migliori? Sperare nei giovani? Si, sempre.

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  6. condivido il commento di Luigi !!!

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