"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

sabato 11 agosto 2012

Napule a sann tutt o munn ... ma nu sann' 'a verità....I napoletani hanno il primato di "gent e core" ...non ci batte nessuno

La Federico II accetta la disabile
rifiutata dagli altri atenei italiani

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NAPOLI - Il rettore della Federico II Massimo Marrelli, sollecitato dalle rappresentanze studentesche, ha contattato Rosanna Lovino, la studentessa disabile rifiutata dagli atenei italiani, garantendo la disponibilità dell'Università federiciana ad accoglierla. Il professor Paolo Valerio, responsabile della commissione d' ateneo per l'inclusione degli studenti diversamente abili - si legge nella nota -, è pronto a attivarsi per istallare i macchinari utili alla formazione a distanza della ragazza.

«La Federico II - spiega Antonio Angelino, presidente del Consiglio degli studenti dell'Ateneo - vanta una buona dotazione tecnologica dei propri poli scientifici e crediamo che non vi sia occasione migliore per poter mettere tali risorse a disposizione di una giusta causa».

Il rettore Marrelli, ha attivato il centro SINAPSI della Federico II (Servizi per l'Inclusione Attiva e Partecipata degli Studenti) affinchè vengano messe in atto tutte le condizioni necessarie affinchè la ragazza barese possa iscriversi.

«È paradossale - sottolinea Marcello Framondi, presidente della Confederazione degli studenti - che un sistema universitario che prevede un aumento del 126% della tassa regionale del diritto allo Studio non riesca a garantirne lo stesso. Invitiamo il ministro Profumo a riflettere come tagli scellerati e sprechi creino situazioni di questo tipo».

Il Mattino

Non poteva andare diversamente, quando ho letto la notizia del rifiuto del diritto allo studio di questa ragazza ho pensato subito alla nostra Federico II, la prima Università laica e la più antica del mondo...

In queste parole ed in queste melodia c'è un unico cuore napoletano ... la "napoletanità" che molti non riescono a capire ...e nun 'sann ch se perdono ....:-)

"Io non posso fare a meno, almeno 2-3 volte al giorno di sognare di essere a Napoli. Sono 12 anni che studio 3 ore alla settimana il Napoletano, perché se ci fosse una puntura da fare intramuscolo, con dentro il Napoletano, tutto il Napoletano, che costerebbe 200.000 euro io me la farei, per poter parlare e ragionare come ragionano loro da millenni" Lucio Dalla

6 commenti:

  1. Penso gradirai la mia testimonianza: sono una docente in pensione sarda arrivata a Napoli nel 1969 per potersi iscrivere alla facoltà di Lingue e letterature straniere moderne della Federico II, dove ho poi conseguito la laurea. Fin da subito mi son trovata a mio agio grazie al clima di accoglienza, alla solarità e alla capacità di saper sdrammatizzare anche le situazioni più difficili, non facendoti mai sentir solo, del popolo napoletano. Da allora non ho più lasciato la mia nuova terra d'adozione se non per le vacanze estive in quella d'origine. Qui ho creato la mia nuova famiglia e qui si è svolta la mia carriera scolastica di docente e la napoletanità mi è entrata nel sangue! Ho mantenuto un forte accento sardo ed ho sempre la Sardegna nel cuore ma, dopo 43 anni, debbo confessare che l'attaccamento a Napoli e alla sua cultura è decisamente più forte di quello alla mia terra d'origine. Ecco perchè ritengo d'avere come minimo la doppia regionalità! :))

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    1. Non per niente a Napoli si dice "Vedi Napoli e poi muori" Molti, facendo dell'inutile sarcasmo formulerebbero la domands "Ma di che cosa si muore?" Così, inevitabilmente, tutti coloro che pressappoco sono del Nord, dai napoletani vengono annoverati fra i razzisti :D

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  2. A proposito, hai notato che nella foto del mio profilo ho alle spalle S'Antangelo-Ischia? Potrei essere tacciata persino d'alto tradimento nei confronti del meraviglioso ed ineguagliabile mare della Sardegna! :D

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  3. Grazie Ornella pèer la tua testimonianza.
    Amare la propria terra non esclude altri amori, soprattutto se nascono dal cuore sorretti dalla ragione. Vedi carissima , Napoli è il chiaroscuro, i problemi ci sono, non si negano ma ci sono anche ed almeno il doppio di cose positive.
    quello che piùmi fa arrabbiare è che quando succedono cose negative a Napoli i media amplificano , quando accadono nelle città del nord(e succedono) tutto si minimizza ... e poi le notizie belle, come quella dell'ateneo federiciano, non vengono fatte circolare come quelle negative.
    E che vuò ffà? addà passà a nuttata...:-)
    sant'Angelo ad Ischia è un luogo stupendo .... come la tua Sardegna che ha un mare, come giustamente hai scritto, ineguagliabile.
    Il problema di fondo è che dovremmo ( in senso lato ), come popolo imparare ad essere eticamente corretti... amare la propria terra non significa denigrare quella degli altri.
    Ciao e grazie per i tuoi interventi ...e piacere di averti conosciuta....saluti!

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  4. A proposito delle cose negative che a Napoli vengono amplificate e nelle altre città tacciute, sai dove sono stata scippata io? A FIRENZE sul lung'Arno mentre a Napoli non mi è mai successo niente (almeno finora :D)! E quando sono andata dalla polizia ti assicuro che c'era la fila di persone che come me denunciavano un borseggio subito e non mi sembra che di Firenze si parli come di una città pericolosa da questo punto di vista.
    Sai comunque che c'è? E' che i Napoletani per primi dovrebbero amare e rispettare di più la loro città e il loro mare, invece che, parafrasando Pino Daniele, renderla una carta sporca di cui nessuno s'importa. Comunque sappi che io, pur avendo piena consapevolezza dei difetti dei napoletani, li difendo sempre con unghie e con denti proprio perchè ritengo come te che i pregi siano decisamente maggiori. A risentirci, ciao!

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  5. Bel post. Il fatto è che se la gente del Sud risfoderassimo quella cultura filosofica greco-romana di cui fu culla, trasformeremmo la nostra terra in un paradiso per tutti gli uomini di pensiero, come ai bei tempi. Per farlo occorre un distacco netto dall'ente ecclesiastico... nà parola! :)

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