"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

venerdì 21 agosto 2009

Sentenza Tar Ignorata


Le novità, A fine mese al via le prove di riparazione per circa 600mila ragazzi

Prof di religione e voti, ecco la nuova scuola

In Gazzetta la riforma. Crediti sulle materie ecclesiastiche, ignorata la sentenza del Tar


ROMA — Dal prossimo an­no nella scuola cambieranno, o dovrebbero cambiare, un po’ di cose: dall’anticipo alla materna alla sufficienza in tutte le materie per essere am­messi alla maturità, dal­l’orientamento in vista della riforma delle superiori targa­ta Gelmini all’arrivo del mae­stro «prevalente», fino all’ob­bligo di frequentare almeno i tre quarti delle lezioni.

L’unica cosa che non cam­bierà — neppure negli scruti­ni di settembre per i 600 mila studenti che devono recupe­rare — sarà la facoltà del do­cente di religione di contribu­­ire, insieme ad altri 6 o 7 colle­ghi, alla determinazione del credito formativo, ossia quel mezzo punto o — nella mi­gliore delle ipotesi — quel punto per ciascuno dei tre an­ni delle superiori, da spende­re alla maturità.

La sentenza del Tar del La­zio (17 luglio) che aveva estromesso questi prof per non discriminare gli allievi che non si avvalgono dell’in­segnamento delle religione e sulla quale pende il ricorso del ministro al Consiglio di Stato non avrà infatti alcun ef­fetto. Il motivo? Alcuni mesi fa, quando si stava lavorando al nuovo regolamento sulla valutazione, si è delineata con sufficiente chiarezza l’ipo­tesi di una sentenza del Tar del Lazio sull’ordinanza Fioro­ni, già oggetto di ricorsi quan­do l’ex ministro si trovava an­cora a viale Trastevere. A uno dei collaboratori del mini­stro, Max Bruschi, è venuta un’idea: blindare l’ordinanza che consente ai prof di religio­ne di contribuire alla determi­nazione del credito scolasti­co, recuperata dall’attuale mi­nistro e poi colpita e affonda­ta. «Non sono cattolico e nep­pure posso dirmi cristiano— ha dichiarato Bruschi —. Quando mi sono trovato a co­ordinare la stesura del Regola­mento sulla valutazione degli alunni, destinato a entrare in vigore dal prossimo anno sco­lastico, non ho avuto la mini­ma esitazione ad accogliere e, come si suol dire, 'elevare di rango' l’ordinanza Fioroni in­serendola a pieno titolo nel regolamento».

Il regolamento con la nor­ma sui prof di religione è ap­pena apparso in Gazzetta sot­to forma di decreto del Presi­dente della Repubblica. In­somma il provvedimento am­ministrativo di Fioroni, bersa­glio di ricorsi al Tar, essendo diventato una legge, per ora è al sicuro. L’operazione, antici­pata dal settimanale «Tutto­scuola », non dovrebbe impe­dire al ministero di ricorrere a sua volta al Consiglio di Sta­to. Forse già nella prossima settimana. Per ora la cosa più urgente per viale Trastevere è quella di rassicurare le scuole dove tra non molto inizieranno le «prove di riparazione».

Tra la fine del mese e i primi di set­tembre — comunque prima dell’avvio delle lezioni — in tutte le superiori si svolgeran­no le «verifiche» per gli alun­ni che al termine del passato anno scolastico hanno ripor­tato insufficienze in una o più materie. Circa seicentomila ragazzi (il 28,6%) sospesi con debiti stanno ultimando la prepara­zione e tra pochi giorni do­vranno dimostrare agli inse­gnanti, con prove scritte e orali, di aver colmato le lacu­ne. I consigli di classe quindi stanno per riunirsi ancora una volta per decidere se am­mettere o meno i «sospesi» al­la classe successiva. Secondo il Tar del Lazio i prof di reli­gione non avrebbero potuto partecipare ai consigli di clas­se. Ora tutto è tornato come prima. Nei prossimi giorni il ministero probabilmente in­vierà agli istituti una comuni­cazione ufficiale.

Giulio Benedetti
21 agosto 2009
Fonte Corriere della Sera

1 commento:

  1. Che società d'inutili è l'Italia.
    Se tutti gli appartenenti alle altre correnti religiose, laici compresi non faranno una bella manifestazione di protesta, dovranno subire passivamente queste discriminazioni verso i lor figli.

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