"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

domenica 20 settembre 2009

Militari

Perché onorare la morte di mercenari, quando ben pochi si ricordano dei veri testimoni della carità e della giustizia?




La notizia è nota. È andata su tutti i quotidiani, in tv, è rincorsa in tutto il Paese. Appunto, come una folgore.

Sei militari italiani, parà della Folgore, sono morti e altri quattro sono rimasti feriti in Afghanistan in seguito a un attentato kamikaze che ha colpito un convoglio della Nato sulla strada che porta dal centro cittadino all'aeroporto della capitale, Kabul.

Tutti hanno espresso rabbia, disapprovazione, con le solite parole di rito. Ipocrite. Come si fa a non imprecare contro gli attentatori, vigliacchi, delinquenti, ecc. ecc. ? Il nostro Ministro Ignazio La Russa - a cui evito l’epiteto dell’articolo precedente che l’Avvocatura in persona della Curia m milanese mi ha costretto a cancellare, dietro velate minacce - è stato veramente efficace: “vigliacchi, infami, non ci fermeranno”. Contro chi l’onorevole (!) ha scagliato queste parole? Non lo sa nemmeno lui. “Non ci fermeranno”: ma dove vorrebbe andare il Ministro? Lo sapete voi? Io no.

Gli italiani, lo sappiamo, sono un popolo dalle lacrime facili, dalle emozioni immediate, pronti subito a parlare del milan o dell’inter. Ma si dicono cristiani, perciò dalla parte delle apparenti vittime, vittime di un sistema che le ha contagiate di una esaltazione paranoica patriottica.

Perché non riflettere seriamente?

Subito ci si lascia prendere dalla paura di essere tacciati di antipatriottismo o, ancor peggio, di quella anti-italianità che sembra la vergogna del miglior italiano.

Si ha paura a dire ciò che tanti pensano, proprio perché ci si sente addosso tutti i giudizi di un Paese che in certe occasioni, solo in certe occasioni, si sente in dovere di stare unito. Sembra che solo l’amor di Patria unisca gli italiani, non interessa se poi su tutto il resto si dividono fino a dilaniare la stessa Costituzione.

Perché, allora, non si ha il coraggio di dire che i nostri militari che si trovano nelle zone calde di una guerra non sono altro che mercenari, pagati profumatamente dal governo, cioè da noi, per svolgere un mestiere (perché parlare di “missione”, parola nobile da lasciare solo ai testimoni della carità?) che consiste nello sparare su bersagli umani, senza distinguere troppo se si tratta di bambini o di nemici armati?

Quanti bambini morti o feriti gravemente, effetti collaterali di quel brutto mestiere che si chiama guerra!

I nostri militari firmano, sanno quello a cui vanno incontro, vengono stipendiati, e perché allora idolatrarli quando ci lasciano la pelle?

Ma certo che sono persone, e che di fronte alla morte tutti meritano rispetto. Ma proprio tutti?

E chi piange i morti a causa della fame, della violenza, delle ingiustizie?

Perché onorare la morte di mercenari, quando ben pochi si ricordano dei veri testimoni della carità e della giustizia?

Chi si è ricordato e si ricorda di Teresa Sarti, moglie di Gino Strada? Una grande donna, altro che i maschioni fascistoidi della Folgore!

Perché a lei nessun riconoscimento dello Stato?

Lo Stato si è ricordato di Mike Buongiorno, e l’ha gratificato anche economicamente con un funerale di Stato, ovvero tutto a spese dei cittadini italiani.

Non parliamo della Chiesa che ha tributato al super-divorziato gli onori di un santo, con solenni esequie celebrate in quel Duomo che, se potesse parlare, urlerebbe tutta la propria rabbia. Perché due pesi e due misure?

Mercenari, sì, i nostri soldati, anche se, dicono, ormai si va verso un esercito di professionisti. In fondo, l’abbiamo voluto noi: abbiamo lottato, anche con l’obiezione di coscienza, perché si potesse rifiutare il servizio militare. Ed ecco i frutti: un esercito di gente altamente specializzata per sparare “meglio”, per colpire “meglio” l’avversario.

E, infine, non ci si arrabbia al pensiero di milioni di soldati che nelle precedenti guerre mondiali sono morti, senza ricevere una lira, senza alcun riconoscimento da parte dello Stato? Poveri cristi: obbligati, pena il delitto di diserzione, ad abbracciare una divisa e andare in guerra. Per quale scopo?

E noi siamo qui a onorare dei mercenari?

Notabene. Perché il Governo, o chi per esso, non fa una legge che almeno proibisca a chi è sposato e soprattutto ha dei figli di fare il militare nelle zone a rischio?

Sulla strage di Kabul, fuori di retorica
di Paolo Farinella prete

Proemio
Genova sabato 19 settembre 2009. Oggi è giorno di lutto per la democrazia: la manifestazione per la libertà di stampa è stata rinviata per non turbare la sceneggiata del cordoglio nazionale per la morte dei sei militari italiani uccisi insieme a 20 innocenti afghani. Il governo e il suo impresentabile presidente vi sta inzuppando il biscotto a piene mani perché rallenta la pressione dell’opinione pubblica e distrae dalla drammatica situazione in cui versiamo.
Per il secondo giorno consecutivo ho conati di rigetto di fronte alla millanteria nazionale-diaticopoliticopatriottarda di esaltazione di sei poveri sventurati che sono andati a morire inutilmente per rimediare un disgraziato lavoro negato da quel governo che li ha usati come carne da macello per la gloria del capo svergognato che ora li usa come “eroi” per tacitare un dissenso che si allarga sempre più.
Ieri, esasperato da tanta improntitudine e falsità ho spedito a MicroMega il seguente pensiero che ora spedisco a voi. I toni e i contenuti sono volutamente contenuti per rispetto a tutti i morti e perché in questa retorica senza senso trovo un atteggiamento diabolico e disumano.
La guerra non crea eroi, ma solo vittime e se qualche eroe è necessario, bisogna scegliere i 20 afghani “innocenti” che erano lì per caso e sono stati falcidiati, mentre i soldati italiani era lì armati per fare “il loro dovere”, cioè occupare un Paese straniero che essi hanno consegnato nelle mani di un dittatore corrotto come Karzai.
Se sono eroi questi figli della fame e dell’ignominia, cosa devono essere le migliaia di persone innocenti bombardate senza discriminazione di sesso, di età, di colpa o di ragione? Chi piange questi morti inutili è complice della guerra ed è nemico della democrazia.
Il governo ha stabilito il lutto nazionale per lunedì e un minuto di silenzio: io non farò lutto e non faro silenzio perché rifiuto questa mistificazione nazionale. La moglie di uno dei morti ha detto di essere orgogliosa del lavoro di suo marito: ebbene, sono parole sue, non mie. Sia dunque orgogliosa anche della sua morte e domani, se ha figli, lo racconti loro e dica chi erano i “nemici” che hanno ucciso il padre e spieghi loro chi lo ha mandato e per quale motivo. Aggiunga che la presenza del padre armato ha contribuito ad estendere il potere dei talebani e di quelli che essi chiamano “terroristi”.
Quale democrazia hanno difeso questi soldati, quella del corrotto Karzai o quella del corruttore e corrotto Berlusconi? In questi giorni di lutto nazionale, sospendo moralmente la mia appartenenza all’Italia e mi tiro fuori da ogni complicità da queste nefandezze, travestite da eroismo. Forse le mie parole che precedono e quelle che seguono susciteranno stupore e scandalo in qualcuno: ebbene, passi oltre e non se la prenda: sono infatti certo di essere nel giusto, in buona coscienza.
Di seguito il pensiero pubblicato su MicroMega il 18 settembre 2009.
Paolo Farinella, prete

da Micromega

La strage di Kabul
e la strage della libertà di stampa

di Paolo Farinella, prete

I titoli di quasi tutti i giornali, dei tg e dei commentatori sono unanimi: «Strage di Italiani in Afghanistan: 6 militari uccisi». Ecco il modo ideologico di leggere e dare false notizie per vere. La «strage» riguarda 20 afghani e 6 militari, tutti uccisi nello stesso istante e con le stesse modalità; poi vi sono oltre 60 feriti afghani e 4 militari italiani. I feriti italiani sono stati rimpatriati per le cure necessarie, gli afghani sono rimasti per strada e se non interviene Emergency restano lì ad aumentare il numero dei morti afghani.

A costo di apparire cinico (e non lo sono) non riesco a piangere questi morti «italiani», isolati dal loro contesto reale. Mi dispiace e sono addolorato che qualcuno debba morire così e per le loro famiglie che adesso avranno un vuoto esistenziale e affettivo che nessuno potrà riempire: non le parole d’ordinanza della retorica politica che subito ne ha fatto degli «eroi» in appoggio ad una politica miope, demenziale e incivile che pretendeva di esportare la democrazia con le armi e assicurare la sicurezza seminando morte tra la popolazione inerme afghana. Morti inutili, morti senza senso.

No! Non ci sto! I soldati morti sapevano che potevano morire (fa parte del loro mestiere), ma sono andati ugualmente per scelta e per interesse economico, cioè per guadagnare di più. So anche che molti vanno per il brivido della guerra, per dirla alla popolana per menare le mani e sperimentare armi nuove e di precisione. Dov’è l’eroismo nell’uccidere sistematicamente, per sbaglio o per fuoco amico, civili che a loro volta sono vittime nel loro paese e vittime degli occupanti stranieri?

Dopo 8 lunghi anni di guerra, quali risultati ha portato la peacekeeping o la peacemaking? Se si chiama «peace» lo sterminato stuolo di mutilati, di affamati, di morti, come si deve chiamare la «guerra» o per dirla alla moderna la «war»? Prima che arrivassero Bush e i suoi valvassini in Afghanistan i talebani erano considerati «occupanti»; ora dopo 8 anni di occupazione occidentale, il popolo tifa per i talebani e potenzia le divisioni tribali che hanno portato ad un aumento di potere dei «signori locali della guerra » che hanno imposto la loro legge, aumentato la coltivazione del papavero e diffuso capillarmente la corruzione.

Dopo 8 anni di «peace-keeping» l’Afghanistan si trova con un presidente fantoccio, Karzai, corrotto e corruttore, che sta lì perché ha imbrogliato almeno un milione e mezzo di schede elettorali, che per vincere e avere i voti dei capi tribù ha introdotto nel diritto «democratico», difeso dalle armi occidentali, il diritto del marito di stuprare, violentare, picchiare e anche uccidere la moglie e le donne in sua proprietà. E’ questo l’obiettivo per cui sono morti i militari italiani, inglesi, spagnoli, tedeschi, e americani? Ne valeva la pena!

Sono morti inutili, morti che dovrebbero suscitare vergogna in chi li ha mandati e lì li ha tenuti e anche in coloro che vi sono andati per scelta libera e volontaria per avere uno stipendio proporzionato. No! Non sono eroi, sono vittime come sono vittime i morti afghani, come sono vittime i talebani usati dall’occidente quando venivano comodo contro i Russi e da questi, a loro volta, armati quando servivano alla bisogna; mentre ora i beniamini di ieri sono i nemici di tutti.

I funerali si Stato di questi sventurati morti per nulla o per la vanagloria dei loro fantocci governanti, come i 19 morti di Nassiriya, sono a mio avviso l’appariscenza di una retorica vuota e colpevole perché incapace di fare politica e politica di pace. Il potere assatanato si serve ha bisogno di carne da macello che poi copre con gli onori di Sato: tanto pagano sempre i cittadini «sovrani» che non contano nulla.

La strage di Kabul, in Italia, ha interrotto «la democrazia», facendo spostare la manifestazione a favore della libertà di stampa di sabato 19 settembre 2009 ad altra data. E’ il segno della mistificazione. Queste morti sono funzionali al governo che così raffredda la piazza, allontana un colpo di maglio sferrato dalla società e il presidente del consiglio, l’amico di Bush e Putin, riprende la scena, mostrandosi affitto e piangente ai funerali «dei nostri ragazzi», espressione orrenda che nega la verità dei fatti e conferma le ragioni che vi stanno dietro: questi «ragazzi» sono i militari di carriera che sono andati da sé in un Paese in guerra e sono andati armati. Non sono «ragazzi», sono consapevoli e responsabili delle loro scelte e delle loro morti.

Spero che i figli e le famiglie non me ne abbiano perché il modo migliore per onorare i morti è continuare a garantire i diritti di tutti, non solo quelli di qualcuno, creando le condizioni perché questi diritti possono essere esercitati. Un pilastro della democrazia è la libertà di stampa e la libertà totale di criticare il governo. La «strage» di Kabul ha colpito in Italia, a 4.000 km di distanza, uccidendo insieme agli innocenti Afghani e ai soldati italiani, quella democrazia che solo un pazzo poteva è pensare esportare. In compenso si è saputo uccidere la democrazia italiana: chi ha deciso di spostare la manifestazione del 19 settembre è diventato complice della strage di Kabul, estendendola fino a noi. Ora la guerra è totale.

Poveri morti, diventati la foglia di fico di un potere inverecondo che si nutre solo di rappresentazione vacua e vuota, effimera e assassina. No! non faccio parte del coro.

(18 settembre 2009)

Sono daccordo con don Paolo Farinella, dal mio punto di vista i Militari morti a Kabul li paragono a dei morti sul lavoro, loro sono dipendenti dello stato

gli altri lavoratori hanno altri datori di lavoro Per quanto riguarda a Mike Bongiorno poi è meglio lasciar perdere

21 commenti:

  1. Evviva Don Paolo Farinella !!
    Già non capisco l'orgoglio di quella moglie del parà, un marito muore e la moglie è orgogliosa ?? Semmai addolorata !! Certo il risarcimento e la cospicua pensione che le restano leniscono il dolore dando ampio spazio all'orgoglio.

    Lo sapevo che ne avrebbero fatto dei fenomeni da baraccone di questi soldati, inquanto a Mister B.è tale e quale a Karzai, anche lui si trova al potere per brogli elettorali.
    Non mi meraviglierei se la strage fosse stata commissionata....come diceva Musssolini???
    "ho bisogno di cento mila morti per sedermi intorno ad un tavolo di pace".
    Che mente tortuosa ho !!!

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  2. Non voglio pensare che tu abbia ragione!!!
    Nel senso..........che ti dò ragione.
    Dalla massoneria-chiesa- mister B. posso aspettarmi di tutto.
    Cosa c'è di meglio che " onorare " dei morti affinchè tutti si uniscano intorno al governo?

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  3. Sono perfettamente daccordo con te Francesca. Nemmeno io capisco come si possa essere orgogliosi in questo modo. Mi fa schifo la montatura mediatica dietro questa strage.
    Poi, sono sincera, io non provo tutta questa pietà per questi militari, sono vicina alle famiglie, capisco il loro dolore, ma non sono eroi!
    In Italia i veri eroi muoiono nel silenzio di tutti.

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  4. Vero Lorenzo,
    anch'io mi aspetto di tutto dai "Poteri Occulti", ce lo hanno ampiamente dimostrato che sono capaci di questo ed altro.


    Chiara,
    Io non capisco nemmeno il loro dolore...sono fredda come un iceberg, ho solo pietà per i morti, ma nulla più.
    Una donna che ama non lascia andare il suo uomo in guerra, sia madre, sorella, moglie, figlia...Questa guerra non ha motivo d'esistere ma per chi ci guadagna, quelle che restano a casa, è molto utile!
    Sono cinica ??
    Realista!!

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  5. D'accordo su tutto, anche se con dei distinguo.
    Bisogna rispettare la morte, da qualsiasi angolazione essa arriva.
    La retorica governativa era da mettere in conto , d'altra parte, in tali occasioni, non si distinguono quasi mai nè destra e nè sinistra, se non quella che il brunetta ha detto di "andare a morire ammazzata".
    La moglie del parà magari ha detto quella frase in preda ad una forte emozione poi, col tempo cambierà idea e capirà che forse era meglio se il marito non fosse partito.
    Tuttavia mi sento di spendere due parole a favore di questi "ragazzi" che non si rendono neanche conto, forse, di andare a rischiare la vita.
    Come avete visto sono tutti figli del sud.
    E ' sempre il solito problema , il mancato sviluppo costringe molti di questi giovani ad arruolarsi ... le famiglie oggi in preda al sentimento e all'emozione , non possono che dire di essere orgogliosi dei loro figli, è come la messa in atto di un freudiano meccanismo di difesa .
    Molti vanno per guadagnare di più per costruirsi un futuro più decoroso... Il Giovane Di Lisio morto anch'esso a Kabul alcuni mesi fa sul suo profilo su Facebook teneva in bella mostra questa frase" la guerra è uno sporco lavoro che qualcuno deve pur fare" ... questa frase racchiude tutto, secondo me.
    E poi guadagnano 133,00 euro al giorno neanche la terza parte dei guadagni dei politici.
    Io ,alla fine, credo che anche queste situazioni siano , sociologicamente parlando, fenomeni con profonde cause sociali. Anche questi soldati, in sintesi, sono essi stessi vittime del sistema sociale profondamente ingiusto con una grossa falla anomica.

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  6. Dopo aver letto i vari post sulla strage (posso chiamarla così o era altro) di Kabul e i relativi commenti...ho pensato che non era proprio il caso di commentare.Quanto cinismo! Sono senza parole. Rispetto per chi non c'è più, rispetto per chi intende la guerra uno sporco lavoro, perchè non ha alternative in questo paese. Non le aveva nemmeno due anni fa quando c'era la sinistra al governo e nemmeno prima ancora. La guerra non l'ha scelta lui ma i nostri bravi politici.
    E' qual è, chiedo scusa, la sinistra che vorreste voi? Una sinistra senza un minimo di umanità?

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  7. @ Serenella
    Certamente che questi giovani non le avevano neanche quando c'era il centrosinistra a governare...non ho detto che la colpa è solo di questo governo.
    E' il sistema politico italiano che è malato, che non crea alternative.
    Sono ormai più di 15 anni che c'è totale immobilismo. La questione meridionale poi è la cloaca di tutti i governi ... tutti promettono , nessuno mantiene.
    Io credo che ci vuole soprattutto legalità e giustizia, senza le quali non si andrà da nessuna parte nè con la destra e nè con la sinistra.
    Scusa se mi sono discostata dal tema dei parà caduti ...ma se loro erano lì, forse, è un riflesso del nostro sistema sociale.
    Che sinistra vorremmo? Una sinistra che stesse vicino al popolo, una sinistra che si battesse per la legalità, per la solidarietà e la giustizia.
    Al momento non la vedo così, è per questo che, anche su questo spazio, si cercano di fare critiche costruttive.
    Cmq hai ragione c'è troppo cinismo ed io aggiungerei anche tanta ipocrisia verso questi sei giovani che hanno perso la vita per una missione, almeno così si dice.
    Io ,però, continuo a chiedermi, perchè le stesse missioni non vengono attuate in quei paesi poveri dove non c'è sviluppo e meno che mai democrazia.
    In Iraq c'è il petrolio, in Afghanistan c'è oltre al petrolio, l'oppio, l'elettricità, interessi vari.
    Certo che l'occidente ne ha di scheletri nell'armadio. Io non credo che con le armi si esporti la democrazia.
    E tanto spargimento di sangue, compreso quello dei civili del luogo, mi fa rabbrividire.
    Non so proprio come finirà tutta questa storia. :-((
    Ciao!

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  8. Grazie Miryam per aver risposto al mio commento, senza tyroppa ironia e con toni pacata, quelli giusti, di quando si vuol costruire. Infatti dei commenti precedenti, il tuo mi era piaciuto e mi trovava d'accordo su molti punti di vista.
    Come finirà tutta questa storia? Non lo so. Destra o sinistra, centro...è una vita che mi conquisto tutto con fatica, assistendo, non certo passivamente a tante ingiustizie.
    Vabbè...mi fermo qui. Buona serata.

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  9. Serenella,
    leggo solo ora i Tuoi commenti.Vedi il cinismo non è sulla morte delle sei persone, la c'è tutta la mia pietà, ma, mi dispiace, non la mia comprensione.
    Inutile fingere che sono in missione di pace, tanto ormai lo sappiamo che non è così, gli interessi sono altri, questi uomini sono usati come macchine da guerra, sono là per uccidere e sanno che possono essere uccisi.
    La mia rabbia, e parlo per me, è verso l'intera classe politica che di questi morti ne fa fenomeni da baraccone sempre per il loro sporco interesse, e per le famiglie che accettano simili usi in nome del dio denaro.
    In nome del dio denaro a due passi da casa mia c'è un ragazzo che vive di psicofarmaci dopo la "missione di pace" nell'ex Jugoslavia, i genitori ci hanno tenuto tanto a mandarlo in "missione", si sentivano onorati...posso non essere cinica verso questa gente?
    Come ci si può sentire onorati nel vedere i propri figli ridotti in psicolabili, assassini o morti per una sporca guerra che non ci riguarda.
    Don Paolo Farinella di questi casi ne conoscerà parecchi per aver parlato così, qualcuno che alzi la voce affinchè tutto questo inutile massacro si fermi è necessario, ed il massacro non è solo verso i militari ma anche verso bambini, donne e uomini disarmati, in questi Paesi afflitti da una guerra inutile e sanguinosa.
    Ti sembra crudele tutto questo? No, le marcie per la pace sono ridicole, è ora che alziamo la voce con rabbia e decisione, disapprovando tutto questo scempio. Non possiamo più permettere che approfittino dei nostri sentimenti, non possiamo permettere che ci rifilano queste scene a suon di tromba e di parole strazianti, per fare sempre il loro porci comodi.
    L'animo umano è sensibile davanti alla morte, ma è necessario capire se si deve piangere o agire davanti a morti simili, se scegliamo di piangere allora dobbiamo mettere in conto che ne vedremo tante di queste scene e silenziosamente ci rendiamo complici dei potenti che tanto critichiamo.

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  10. Francy...neanche io ho condiviso queste"missioni di pace" e lo so che i soldati sono solo strumenti nelle mani dei "signori della guerra". Non vogliamo chiamarli eroi, mi sta bene. Ma nemmeno mercenari.Il post era davvero...destabilizzante. L'ho letto e riletto. Cosa si costruisce con tanta acrimonia? Il mio dubbio è che con tanta rabbia e tanta polemica non andremo da nessuna parte. Sono stata comunista, quando ancora esisteva un unico partito. Ora in questa sinistra, scusami, ma non mi ci ritrovo.Serenella

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  11. Francy io comprendo le tue ragioni. l'ho già detto prima e per certi versi ti condivido.
    Il problema è che quando partono nessuno di loro crede davvero che ci possa lasciare la pelle.
    Molti non hanno nulla e credono di poter facilmente ed onestamente guadagnare un gruzzolo per un futuro. anche da me ci sono giovani che sono partiti e sono stati fortunati... sono tornati.
    Uno di loro, abita difronte casamia, ha comprato casa e si è sposato.
    Con il suo solo ordinario lavoro non avrebbe potuto mai fare questo passo, oppure l'avrebbe finita di pagare fra 30 anni se voleva continuare a mantenersi onesto.
    Sua madre che io conosco, non voleva farlo partire, ma lui ha insistito ed ha deciso.
    Possiamo noi giudicare chi cerca di migliorare il proprio futuro con un lavoro, "orribile" quanto vuoi, ma onesto .. e qui al sud tu sai benissimo cosa intenndo quando dico onesto.
    Per questo affermo che la colpa è soprattutto sociale.
    I maggiori responsabili, i potenti, non paghranno mai.
    Loro sono i mandanti di tutte queste stragi... dei civili del luogo e dei militari.
    La guerra c'è sempre stata per l'ingordigia dei potenti ... e , nella maggior parte dei casi, hanno sempre pagato gli esseri più deboli.
    Più che raccapriccianti sono state alcune dichiarazioni di politici.
    Aberranti. Non so come fanno a dormire tranquilli la notte.
    Ciao Francy, un bacio!

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  12. Ma quanta cattiveria su quei corpi straziati dal tritolo fatto esplodere dalla peggiore feccia "umana"... VERGOGNA!!!
    Avete la minima idea di cosa potrebbe accadere se i Taleban, e non è fantascienza, riuscissero nel loro intento di penetrare politicamente più profondamente nel vicino Pakistan che già li ospita alla grande e mettessero le mani sulla bomba atomica? Secondo voi (e il pretazzo in particolare) che uso ne farebbero? Io penso la regalerebbero a noi occidentali, con tanto di scintille! E trovate assurdo che qualcuno (leggi ONU e Nato) tenti di fermarli, anche a costo della propria vita per salvare la nostra? Non avete capito NIENTE, siete solo INGRATI e infinitamente piccoli, piccoli, piccoli... e tremendamente cattivi. Orribili.

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  13. Ma chi l'avrebbe mai detto? L'anonimo parla di bomba atomica e non sa che i politici italiani ai talebani vendono armi altrettanto pericolose, e non solo ai talebani,difendono la Tua vita? Sognalo!!!.

    Serenella e Miryam,
    tutto ciò che dite è vero, ma per favore prendete atto che i militari che partono per queste missioni non sono "soldatini" ma dei veri "rambo", ben armati, con armi sofisticate davvero.
    Poi ripeto...la morte di questi ragazzi ha suscitato la mia pietà, dispiacere...
    ma scusatemi se ho trovato lo show allestito per i loro funerali squallido e grottesco, scusatemi se provo indignazione che quei corpi martoriati, dilaniati dall'esplosione siano stati usati per lo "spettacolo".
    Scusatemi se ho l'insana voglia di prendere a calci i politici, in particolar modo quelli di sinistra...Scusatemi tanto se trovo rivoltante l'indifferenza dei nostri politici avanti ai morti sulle strade, sul lavoro, davanti agli stadi, nelle carceri.
    Scusatemi tanto se ritengo che i militari italiani sono invasori in terre straniere e che nel Nostro Paese abbiamo guerre molto più cruente che mietono molte più vittime...
    Miryam..pensa c'è chi muore guadagnando solo 800E al mese...non fa notizia, lo so!
    Migliaia di morti l'anno in Italia...non fanno notizia, non c'è motivo per allestire show.
    Un abbraccio ad entrambe...:))

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  14. Bisogna mettersi daccordo con quali regole discutere.
    Se le regole sono quelle della politica del Pacekeeper, cioè la nefasta politica estera di Bush, allora i soldati sono sempre eroi perchè in prima fila nella difesa di questi valori.
    Ma io ho altre regole e ho più rispetto della vita umana, ma di quella di tutti.
    La guerra porta sempre morte e non è uno strumento di pace, questo se lo devono mettere in testa tutti. Ci sono sempre morti innocenti, sia fra isoldati che fra la popolazione, ma quando è un esercito in casa di altri, mi spiace, è lui la causa di quelle morti.
    Abbiamo già visto in Iraq che di armi chimiche non c'era nemmeno l'ombra, ora, a distanza di così poco tempo, crediamo all'altra favola?? Armi atomiche o altro? No signori è il petrolio, il gas naturale, le ricchezze strategiche, queste muovono le guerre, è sempre stato così e così sempre sarà se si continua a giocare con il mondo con queste regole.
    Bisogna essere sinceri almeno. Questo fa la differenza fra uno schieramento polico a l'altro.
    Francesca non fa altro che dire le sue ragioni partendo da queste regole, no alla guerra si al rispetto della vita.
    Sul discorso che i soldati non trovano altro lavoro sono daccordo in parte, perchè se le regole valgono per tutti devono valere anche per i soldati talebani, anche loro hanno solo quello e forse nemmeno pagati e credetemi non sparano a noi per la gloria, ma per fame e miseria.
    Gli eroi sono altri, di altra pasta e li abbiamo qui in casa, ma quando c'è da onorarli si trovano solo qualche parente di fronte alle loro lapidi e qualche post in internet.
    Le guerre, quelle serie, e Francesca qui hai ragione da vendere, le dobbiamo fare qui in casa nostra. Io preferisco combattere la mafia che non un gruppo di talebani a 3000Km di distanza!

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  15. Per la cronaca, il video è stato rimosso.
    La censura è appena iniziata!!

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  16. Logos nella nebbia...
    Dunque sarebbe una favoletta che i talebani, loro si invasori dell'Afghanistan, dopo aver massacrato quel popolo per cinque anni con la loro assurda e criminale "legge", la sharia, dopo aver distrutto la sua civiltà, la sua dignità, averlo affamato, sottomesso, trucidato, dopo aver ospitato per anni i campi di addestramento dei peggiori terroristi legati di Al-Qaida e fornito loro le "menti migliori" per compiere le più grandi nefandezze di questo secolo... gli stessi talebani che ora cercano di tornare al potere in Afghanistan, a suon di bombe e tritolo su chi porta uno spiraglio di pace e civiltà perchè questo facevano i nostri soldati vigliaccamente uccisi in quella terra desolata (non ho detto democrazia, bada bene, quella la dovrà conquistare il popolo afghano, se la vorrà),non risparmiando la povera gente del posto, anzi, sempre più vittima dei loro massacri... gli stessi talebani che puntano a rovesciare il governo pakistano (sai niente di questo?), il Pakistan che detiene le armi atomiche... ma come si fa a non capire le vere ragioni di questa guerra? A non capire l'odio verso i "cani infedeli", come loro definiscono noi occidentali? Come si fa a ragionare ancora in termini di sfruttamento del territorio, petrolio, gas... Cos'hanno fatto i talebani pur avendo a disposizione tante ricchezze per il bene di quella povera gente? Aprite gli occhi prima che sia troppo tardi. Onore ai nostri eroi che muoiono per la nostra sicurezza e la libertà del popolo afghano!

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  17. " Onore ai nostri eroi che muoiono per la sicurezza e la libertà del popolo afghano".
    Era anche lo slogan a favore dei talebani nel 1979 quando vennero finanziati e armati fino ai denti dagli USA e dai pakistani per combattere gli invasori russi.
    I taleban, che in lingua pashtu significa studenti, sono afghani, nessuna invasione, sono abitanti di quella terra.
    Ignoranti fino all'inverosimile, li chiamano studenti perchè imparano a memoria il corano per applicarlo come regola di vita.
    Per la cronaca il film rambo 3 è una patetica visione a favore dei taleban.

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  18. Tranquillo Lorenzo,
    verrà ripostato su youtube all'infinito, basta trovare la nuova voce.

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  19. Rimango della mia opinione i morti sono tutti uguali non deve esserci distinzione nè economica nè culturale.
    L'Operaio, il Muratore il Macchinista ecc.
    sono uguali ai caduti di Kabul

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  20. Dici Vanda?
    Non concordo, ma rispetto il Tuo pensiero :)

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  21. Francy -per te i morti non sono tutti uguali?

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