"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

sabato 21 novembre 2009

Coraggio


Il presidente della Camera incontrando un gruppo di ragazzi di origine straniera

Fini ai ragazzi: «È uno stronzo
chi dice che gli stranieri sono diversi »

Ma scatta la polemica politica. Il ministro Calderoli (Lega) replica: «È stronzo anche chi li illude»

ROMA - «Chi dice che gli stranieri sono diversi è uno stronzo...». Secco il giudizio del Presidente della Camera, Gianfranco Fini, riferito a chi sostiene che le persone che vengono da altri Paesi siano diverse. Fini, incontrando un gruppo di ragazzi di origine straniera tra gli 8 e i 19 anni al centro «Semina», che ospita l'associazione «Nessun luogo è lontano», si è rivolto ai giovani chiedendogli se qualcuno gli fa pesare il fatto di non essere italiani: «C'è qualche stronzo che dice qualche parola di troppo? - ha detto - Se qualcuno pensa che siete diversi, qualche parolaccia se la merita. Voi la pensate e io la dico».

Calderoli mentre canta il «Va Pensiero», aprendo i lavori del «Parlamento del Nord» nel 2008 in una saletta di Villa Bonin a Vicenza (Ansa)

Calderoli mentre canta il «Va Pensiero», aprendo i lavori del «Parlamento del Nord» nel 2008 in una saletta di Villa Bonin a Vicenza (Ansa)

LA REPLICA DI CALDEROLI - Ma al presidente della Camera replica immediatamente il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, interpellato dall'Ansa: «Fini ha perfettamente ragione a dire che è stronzo chi dice che lo straniero è diverso. Ma è altrettanto stronzo chi illude gli immigrati». «È infatti una stronzata, per usare il linguaggio di Fini - spiega Calderoli -, illudere gli extracomunitari che il nostro è il Paese di "Bengodi" e che c'è lavoro per tutti, visto che il lavoro manca in primo luogo ai nostri cittadini. Fare questo è pura demagogia e allora si spalancano le porte a migliaia di persone destinate a finire nella rete delle illegalità, della criminalità o dello sfruttamento». «E non è dando il voto - aggiunge - che si risolvono i problemi dell' integrazione». «Uguali sì - conclude Calderoli - lo sono tutti gli uomini quando nascono, ma l' integrazione e l' accoglienza prevedono non delle belle frasi ma degli atti concreti e molta intelligenza nel sapere costruire. E, per finire, l'uguaglianza d'origine prevede che ci sia anche un cammino di civiltà condivisa, senza la quale si crea so

MATTEOLI - Ma c'è anche chi come il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli giustifica il linguaggio usato da Fini. «Mi rendo conto che il presidente della Camera di solito è sempre molto moderato, ma ormai alcuni vocaboli, purtroppo, sono entrati nel linguaggio comune, anche in televisione... E poi bisogna capire il contesto... Francamente non mi pare che sia un problema politico» sottolinea Matteoli. Il ministro delle Infrastrutture spiega di aver «parlato con Fini» e offre la sua lettura di prima mano: «Bisogna capire il contesto: Fini parlava in una borgata romana, davanti a molti figli di immigrati». «Mi ha detto -continua Matteoli- di aver chiesto a un certo punto: "C'è qualcuno di voi che viene offeso, che si sente discriminato?". A quel punto un bambino ha risposto: "A me mi chiamano negro". "E tu rispondigli stronzo", è stata la replica di Fini». «Francamente - insiste Matteoli - non mi pare che sia un problema politico».


21 novembre 2009

Corriere della sera

3 commenti:

  1. Sono d'accordo con Matteoli, non è una questione politica, ma figuriamoci se Calderoli si sarebbe fatta sfuggiere l'occasione per attaccare Fini che ormai è diventato un serio pericolo per l'esistenza della lega nord.

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  2. Il vero problema politico è che Fini è stato abbandonato dai suoi perchè preferiscono mangiare dalla greppia del Berlusca

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