E’ finito Berlusconi? E’ una domanda che si comincia a fare (di nuovo). Bisogna stare attenti: la morte politica di Berlusconi e’ stata annunciata piu’ volte negli ultimi sedici anni e si e’ risultata prematura. Mi ricordo nel 1996, alcuni esponenti mi dissero che Berlusconi era finito e che quindi non era necessaria una legge sul conflitto di interessi – un problema astratto che non interessava gli italiani. Ero convinto allora che Berlusconi era tutt’altro che morto. In parte perche una parte importante del potere di Berlusconi e’ strutturale: un uomo con le tre televisioni private piu’ grandi a sua disposizione e tutte le risorse economiche ed una determinazione a condizionare la vita politica del paese e’ comunque una grande forza con cui si dovra’ fare i conti. Questa condizione strutturale rimane piu’ o meno immutata.
Ma si potrebbe forse dire che e’, in qualche modo, finito il berlusconismo, o almeno un certo tipo di berlusconismo, cioe’ il berlusconismo come modello ideale capace di fare sognare la gente. Quando Berlusconi ha cominciato c’era nel suo elettorato un vero entusiasmo tra i suoi elettori, un convincimento (contro tutta l’evidenza dei fatti, a mio avviso, ma non per questo meno genuino) che Berlusconi era l’uomo dei miracoli, capace di fare dell’Italia quello che ha fatto alla sua azienda e di fare degli italiani quello che ha fatto agli azionisti della Mediaset. C’era anche il convincimento che la ricchezza personale di Berlusconi fosse un fatto positivo: troppo ricco per farsi corrompere, piu’ pratico, piu’ in gamba e piu’ a contatto con i bisogni della gente dei politici tradizionali. Credo che questo mito sia tramontato. Ormai gli scandali degli ultimi due anni hanno reso fin troppo evidente che Berlusconi s’interessa quasi esclusivemente degli interessi suoi a scapito del bene pubblico; che s’interessa poco dei problemi del paese; e che Berlusconi invece di porre fine alla corruzione e il clientelismo che hanno caratterizzato la Prima Repubblica li ha continuati e forse peggiorati. Tutto cio’, non significa che questi elettori non voteranno piu’ per il centro-destra o per Berlusconi, ma lo faranno senza grandi illusioni e con stanchezza, per ragioni di tornaconto personale (almeno Berlusconi non mi manda la Guardia di Finanza) o per disaffezione verso la sinistra.
Anzi, negli scandali della Protezione Civile e della cosidetta P3, il Berlusconismo ha rivelato la sua vera natura: l’insofferenza verso le regole (i lacci e lacciuoli); il concentramento di potere decisionale nelle mani di poche persone (senza controlli istituzionali) portano inevitabilmente all’abuso di potere, alle cricche e ai comitati di affari. Lo spirito del Berlusconismo – l’esaltazione del successo personale sganciata da qualsiasi scala di valori e ideali – si e’ rivelato completamente vuoto. I partiti della prima Repubblica – dalla DC al PCI – avevano mille difetti ma avevano anche degli ideali, una visione di una societa’ migliore. Quello che vediamo nelle intercettazioni telefoniche tra i vari Cosentino e Dell’Utri e soci e’ il potere fine a se stesso o al massimo come strumento di arricchimento personale e della cricca. Punto e basta.
Ma siccome il potere di Berlusconi e’ anche strutturale: deriva in parte del suo potere mediatico e il sistema clientelare che ha nutrito ha radici profonde nel paese, non e’ finito come protagonista della scena politica. Puo anche darsi che Berlusconi decida ad un certo punto di farsi da parte (per il momento). Non sarebbe poi un’idea cosi’ sciocca: sa che i problemi economici dell’Italia sono tutt’altro che risolti e che il suo governo rischia di presiedere su un altro cinquennio di stagnazione economica. Il vero segreto nero del Berlusconismo – di cui ha veramente vergogna – e’ una quasa total incapacita’ in campo economico – che doveva essere il suo punto forte. Il governo Berlusconi dal 2001 al 2006 ha segnato quasi un record negativo per l’Italia in tempi di pace: cinque anni di seguito di quasi crescita zero, l’ultimo in Europa. Due governi di cinque anni con lo stesso record costituirebbe il giudizio definitivo della storia: fallimento totale. Forse Berlusconi preferirebbe passare la responsabilita’ a qualcun altro per poi passare all’attacco sui problemi dell’economia (se ci fossi io al governo!). Ma metterebbe a rischio la sua legge sulle intercettazioni telefoniche e i suoi processi.
Ma si potrebbe forse dire che e’, in qualche modo, finito il berlusconismo, o almeno un certo tipo di berlusconismo, cioe’ il berlusconismo come modello ideale capace di fare sognare la gente. Quando Berlusconi ha cominciato c’era nel suo elettorato un vero entusiasmo tra i suoi elettori, un convincimento (contro tutta l’evidenza dei fatti, a mio avviso, ma non per questo meno genuino) che Berlusconi era l’uomo dei miracoli, capace di fare dell’Italia quello che ha fatto alla sua azienda e di fare degli italiani quello che ha fatto agli azionisti della Mediaset. C’era anche il convincimento che la ricchezza personale di Berlusconi fosse un fatto positivo: troppo ricco per farsi corrompere, piu’ pratico, piu’ in gamba e piu’ a contatto con i bisogni della gente dei politici tradizionali. Credo che questo mito sia tramontato. Ormai gli scandali degli ultimi due anni hanno reso fin troppo evidente che Berlusconi s’interessa quasi esclusivemente degli interessi suoi a scapito del bene pubblico; che s’interessa poco dei problemi del paese; e che Berlusconi invece di porre fine alla corruzione e il clientelismo che hanno caratterizzato la Prima Repubblica li ha continuati e forse peggiorati. Tutto cio’, non significa che questi elettori non voteranno piu’ per il centro-destra o per Berlusconi, ma lo faranno senza grandi illusioni e con stanchezza, per ragioni di tornaconto personale (almeno Berlusconi non mi manda la Guardia di Finanza) o per disaffezione verso la sinistra.
Anzi, negli scandali della Protezione Civile e della cosidetta P3, il Berlusconismo ha rivelato la sua vera natura: l’insofferenza verso le regole (i lacci e lacciuoli); il concentramento di potere decisionale nelle mani di poche persone (senza controlli istituzionali) portano inevitabilmente all’abuso di potere, alle cricche e ai comitati di affari. Lo spirito del Berlusconismo – l’esaltazione del successo personale sganciata da qualsiasi scala di valori e ideali – si e’ rivelato completamente vuoto. I partiti della prima Repubblica – dalla DC al PCI – avevano mille difetti ma avevano anche degli ideali, una visione di una societa’ migliore. Quello che vediamo nelle intercettazioni telefoniche tra i vari Cosentino e Dell’Utri e soci e’ il potere fine a se stesso o al massimo come strumento di arricchimento personale e della cricca. Punto e basta.
Ma siccome il potere di Berlusconi e’ anche strutturale: deriva in parte del suo potere mediatico e il sistema clientelare che ha nutrito ha radici profonde nel paese, non e’ finito come protagonista della scena politica. Puo anche darsi che Berlusconi decida ad un certo punto di farsi da parte (per il momento). Non sarebbe poi un’idea cosi’ sciocca: sa che i problemi economici dell’Italia sono tutt’altro che risolti e che il suo governo rischia di presiedere su un altro cinquennio di stagnazione economica. Il vero segreto nero del Berlusconismo – di cui ha veramente vergogna – e’ una quasa total incapacita’ in campo economico – che doveva essere il suo punto forte. Il governo Berlusconi dal 2001 al 2006 ha segnato quasi un record negativo per l’Italia in tempi di pace: cinque anni di seguito di quasi crescita zero, l’ultimo in Europa. Due governi di cinque anni con lo stesso record costituirebbe il giudizio definitivo della storia: fallimento totale. Forse Berlusconi preferirebbe passare la responsabilita’ a qualcun altro per poi passare all’attacco sui problemi dell’economia (se ci fossi io al governo!). Ma metterebbe a rischio la sua legge sulle intercettazioni telefoniche e i suoi processi.
ha finito i soldi ? nò ? allora credo che non sia finito !!!
RispondiEliminaa parte gli scherzi , tutto dipende da noi..la gente Italiana ( quella vera ) comincia ad averne abbastanza di questo piccolodittatore.
Come fà un deputato onesto stare in parlamento accanto ad un condannato a 2 3 4 5 25 30....
Ci sono due cose da cui discordo con Alexander Stille, innanzitutto B. non era ricco quando scese in politica, ma era un imprenditore fallito e ben raccomandato da Craxi e Vaticano. Secondo a far vincere le ultime elezioni a B. non sono coloro che lo votano per inezia o per convenienza ma sono la grande maggioranza del partito degli assenteisti, o come li ho definiti "gli indifferenti", perchè questo sono, anche se passano il tempo a lamentarsi e a proporre idee già fallite alla sorgente.
RispondiEliminaSilvio dice : " la sovranità appartiene al popolo, il quale con il voto.. DELEGA QUESTA SOVRANITA' AL PARLAMENTO.. il quale, Parlamento, fa le leggi.. "... ha ragione, gli assenteisti hanno "abdicato" in favore di Berlusconi e per tanto vincerà ancora le elezioni e camperà 120-anni!!
Francy non era ricco come adesso, ma già faceva parte di quel mondo, seppure nessuno ha mai saputo dove avesse preso il denaro.
RispondiEliminaTanto ricco da potersi permettere di inviare milioni di copie, una per quasi ogni italiano, di quella famosa rivista "una storia italiana" in cui si presentava con moglie, figli e amici come il possibile salvatore della patria.
Anch'io ne ricevetti alcune copie ... ricordo che, insieme ad amici, facemmo un bel falò.
Su Craxi, stendiamo un velo pietoso. Sul Vaticano ti do ragione, ancora adesso è raccomandato perchè gli destina una marea di soldi, soprattutto con i finanziamenti alle scuole cattoliche e con il mantenimento degli insegnanti di religione ( che dipendono in tutto dalle curie fuorchè per gli stipendi)nella scuola pubblica.
Per quanto riguarda il partito del non voto, non puoi fare una stima certa, e poi, in parte, l'assenteismo è causato anche dal ruolo dell'opposizione .. che lascia moltoa desiderare e non riesce a costruire un'alternativa forte.
Io credo che se l'oposizione continuerà su questa scia .. non ce lo leveremo dalle scatole tanto facilmente.
Ovviamente spero di sbagliarmi.
Valerio , quello i soldi non li finisce mai.
RispondiEliminaSi allarga sempre di più. Mentre gli italiani tirano la cinghia ...lui
http://qn.quotidiano.net/politica/2010/07/25/361485-nuovi_bungalow.shtml
Forse sbaglio, ma ti confesso che per alcuni italioti sono quasi contenta che siano alla fame. Il guaio è che ci vanno di mezzo tutti.
Ma per quegli operai che lo votano ... ben fatto se restano con le pezze al culo. Ciao!
Almeno fosse finito !!!!!!!!!1 purtroppo non sarà vero.
RispondiEliminaMiryam:per quanto riguarda il partito del non voto,
non lo capisco e non lo accetto troppo comodo dobbiamo assumerci delle responabilità.
Buon Giorno,
RispondiEliminaMiryam io come Vanda non riesco a giustificarli gli assenteisti, se è vero che il PD fa acqua da tutte le parti a sinistra non mancano certo partiti degni d'avere fiducia, non tutti i politici sono massoni e corrotti come quelli dei partiti che fanno la voce grossa, declinare la propria responsabilità in un momento come questo significa proprio essere al punto in cui siamo, senza via di scampo!
Il libricino di cui parli l'ho ricevuto anch'io quando B.era già politico, aveva già risanato le sue "imprese" con il nostro denaro.
Con la costruzione di Milano2 e la ditta intestata alla zia B. era con il cappio al collo e mediaset stava rischiando di chiudere, è vero ciò che dici che frequentava comunque quegli ambienti.. visto che suo padre era il direttore generale della banca Rasini, banca che finanziava i mafiosi.
I dati sulle ultime elezioni sono più che certi, i partiti al Governo reggono con il 50% dei voti validi, vale a dire che B. non arriva neanche al 30$ dei voti di tutti gli aventi diritti.
Il 10% delle schede sono risultate nulle o bianche, aggiunte al 40% degli assenteisti fa il 50% di un popolo indifferente allo stato delle cose. Alle elezioni sono segretario al seggio, quindi.. fidati :))
Quelli che non votano sono schifati dalla politica.
RispondiEliminaI politici quali responsabilità si assumono?
Qualcuno ha mai scontato qualcosa per ever fatto disastri?Eppure i disastri ci sono stati e tanti.
T.R.
Che bella teoria anonimo, sarebbe come dire :
RispondiElimina"la casa è stata inondata dal fango, ma invece di pulirla l'abbandono nel fango".
L'onestà così come l'ignobiltà si trovano in ogni dove, sta a Noi saperle riconoscere, il "tanto son tutti uguali" è la teoria degli indifferenti, delle menti pigre che non perdono tempo a sindacare chi è meritevole e chi no.