Quel giorno che Berlusconi copiò .
di Diego Novelli
In Germania il ministro della Difesa Karl-Theodor Guttenberg, uno dei più stretti collaboratori di Angela Merkel e astro nascente della politica tedesca, si è dimesso dal governo dopo le rivelazioni del quotidiano "Suddeutsche Zeitung", che lo accusava di avere copiato in gioventù la sua tesi di laurea.
Lo storico Luigi Firpo nel 1976 aveva curato l'edizione di "Utopia" di Thomas More, con una lunga introduzione e la traduzione del testo dal latino in italiano.
Il Cavaliere Berlusconi, fingendo di essere un intellettuale, plagiò l'opera di Firpo, stampandola sotto il suo nome, con un aureo libretto.
Lo storico venuto a conoscenza (da un'intervista televisiva) del plagio iniziò una querelle, che ebbe del farsesco, visto l' incrocio di telefonate e lettere del Cavaliere che imploravano "pietà".
Firpo giocò a lungo, come fa il gatto con il topo, ma non aderì a vie legali.
Della vicenda ne rimane testimonianza una lettera di Berlusconi dove è testualmente scritto: «Professore, per carità non mi rovini».
Sin d'allora era bugiardo.
Ci avrei scommesso, tutto mi appariva fuorchè erudito. Il suo lessico, l'incapacità di agire come uno che ha studiato giurisprudenza, l'ignoranza sulla Costituzione da sempre palese nel suo dire, mi dicevano che i libri non li aveva neanche aperti. Copiare, fregare, imporre... MENTIRE...sono gli unici verbi che conosce.
Mi ripeto :- che brutta vecchiaia questo omuncolo !!!
RispondiEliminaIl guaio Valerio è che ce la fa vivere a noi nel modo peggiore, e non siamo vecchi!
RispondiEliminaQuesto post me lo metterei sul blog della proprietà intellettuale, direi che andrebbe a pennello.
RispondiEliminaMa non accusarmi poi di plagio:DDDDD
Lorenzo