"Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche' acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con NOi!"
Enrico V-William Shakespeare

mercoledì 11 agosto 2010

Camigliano: rimosso Cenname, unico sindaco virtuoso della provincia dell’emergenza


Con decreto del ministero dell'Interno ieri il sindaco Vincenzo Cenname è stato rimosso dal suo incarico. L'epilogo giunge a conclusione della lunga battaglia intrapresa dal primo cittadino contro la legge 26 che, promulgata lo scorso mese di gennaio, introduce la provincializzazione della gestione integrata dei rifiuti. Per attuare la normativa e prevedere il passaggio di consegna, la Provincia aveva richiesto ai Comuni di fornire i dati relativi alla Tarsu (tassa sui rifiuti solidi urbani) e alla Tia (tariffa igiene ambientale). Sui 104 sindaci del Casertano, l'unico ad opporsi alla richiesta era stato proprio Cenname, che fin da subito aveva dichiarato: «Non posso cedere ad una legge che non tutela i cittadini e che porterà a un servizio meno efficiente con un costo più elevato». Il sindaco, ingegnere ambientale, da anni ha attuato la raccolta differenziata nel suo paese contando sulle risorse del personale comunale. Con grandi sforzi e senza mai aumentare la Tarsu, è riuscito a raggiungere il 65% di rifiuti differenziati. È partendo dalla consapevolezza di star facendo bene per il suo paese che il sindaco, soprannominato «il ribelle», non aveva fatto dietro-front neanche quando la prefettura di Caserta lo aveva diffidato a consegnare i dati. Una netta presa di posizione e una solida cordata di solidarietà per il sindaco che, non ottemperando alle richieste, è stato sostituito da un commissario ad acta, viceprefetto Savina Macchiarella, per la consegna dei dati. L'insediamento prefettizio era stato annunciato con l'avvio dell'iter per lo scioglimento del consiglio comunale legato all'inadempienza amministrativa. Dinanzi alla possibilità che Cenname potesse essere rimosso dal suo incarico, si è scatenata la reazione di dissenso di una larga fetta di società civile. In primis i cittadini camiglianesi che, uniti in comitato, si sono stretti attorno al proprio sindaco. E poi l'associazione nazionale dei comuni virtuosi, nella quale Cenname era entrato a pieno titolo per l'attuazione di sostenibili prassi amministrative. E ancora, una petizione popolare per chiedere sostegno al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano firmata dal premio Nobel per la letteratura Dario Fo e dalla consorte Franca Rame. Iniziative in tutta la penisola per promuovere il caso- paradosso del sindaco a rischio rimozione. Un rischio diventato realtà, in un contesto territoriale dove a essere raggiunti da decreti di rimozione sono i Consigli condizionati dalla camorra o, come nel caso della black list stilata dal capo della Protezione civile Guido Bertolaso, non in grado di garantire sane condizioni igieniche nei territori comunali. Ieri no. A essere colpito è stato un sindaco noto per le politiche sostenibili: incentivi per l'utilizzo degli eco pannolini, eco-euro da poter spendere nelle cartolerie locali, destinati ai bambini che differenziano, progetto «Led perpetuo» con l'utilizzo di lampade a risparmio energetico nel cimitero cittadino. Solo alcune delle iniziative promosse da un sindaco, che, oltre a occuparsi delle «carte», ha sempre agito mettendoci anche la forza delle braccia. La manutenzione del parco pubblico e la pulizia delle strade cittadine con la spazzolatrice sono ad esempio da sempre compiti a cui il sindaco, ormai ex, assolve in prima persona. Alla rimozione di Cenname, decisa con decreto del ministero dell'Interno, si aggiunge anche lo scioglimento del consiglio comunale stabilito con decreto presidenziale. A subentrare al sindaco sarà il suo vice Gemma Graziano. Al voto si andrà alla prossima tornata elettorale utile, sempre che Cenname non inoltri e vinca il ricorso contro il provvedimento.

CENNAME PUNITO PER AVER DIFESO I DIRITTI DELLA GENTE

Camigliano. È amareggiato per una decisione che «mortifica un'intera provincia e che toglie spiraglio alla speranza del cambiamento». Cenname accoglie la notizia dello scioglimento come "una ferita non personale ma inferta a tutta la comunità". Eppure, nonostante la delusione, non perde il suo piglio deciso, quello che lo ha visto vincere battaglie contro la privatizzazione dell'acqua tentata dal consorzio idrico, o, in tempi meno recenti, contro lo scempio abusivo delle cave nel suo paese.
In che modo ha saputo dello scioglimento del consiglio comunale? «Del provvedimento è stato informato il segretario comunale, non io direttamente. Come se neanche meritassi una comunicazione ufficiale. Sono davvero mortificato».
Perché si sente così deluso? «Perché in questo territorio chi si impegna per riconsegnare dignità alla nostra gente e per far valere i diritti che in qualsiasi altro posto civile d'Italia sarebbero garantiti, viene punito e non premiato».
Si sente un eroe incompreso? «Non sono un eroe, sono solo un amministratore, ex oramai, che ha cercato di guardare all'interesse collettivo e non a meri interessi partitici».
Perché non ha fatto dietro front quando si è prospettata l'ipotesi dello scioglimento? «Non avrebbe avuto senso per me continuare ad amministrare senza poter decidere di offrire un servizio migliore a un costo invariato ai miei cittadini».
Chi ha dalla sua parte? «I cittadini del mio paese e, altrove, quella parte di società civile che invoca senso di responsabilità, soprattutto dinanzi a leggi che non tutelano la collettività. La politica invece è assente e distante anni luce dai veri grandi problemi della gente».
Presenterà ricorso contro il provvedimento? «Non so ancora che cosa sia giusto fare, credo di si, ma per adesso ho bisogno di riflettere».
A cosa pensa in particolare? «A perché ci siano sempre due pesi e due misure e a come sia possibile che i consigli che non rispettano la soglia minima di raccolta differenziata o che non dispongano degli strumenti urbanistici così come la legge prevede,non vengano sciolti e che invece io venga rimosso».
Si sente discriminato? «Se penso che il ministro Maroni prenda tempo per decidere lo scioglimento di consigli su cui grava il forte sospetto dell'infiltrazione camorristica, e invece non esiti a decidere di rimuovere me, allora si, mi sento discriminato».
Si fermerà adesso? «Mai. Vado avanti per la mia strada. Sono sicuro che un tempo per la giustizia esiste sempre, nonostante tutto».
Da Rete civica della Campania
Vincenzo Cenname, fino pochi giorni fa, sindaco del paese di 1.800 abitanti, aveva interpretato il proprio ruolo di amministratore come si deve fare nei Comuni Virtuosi e, senza tante storie o parole o proclami, si era messo a governare il territorio avendo a cuore il territorio stesso e i cittadini che lo abitano.

Una cava abusiva bloccata come primo atto dall’insediamento, 65% di raccolta differenziata, risparmio energetico negli edifici e nelle strade pubbliche, buone pratiche, progetti culturali e incentivi per i nuovi stili di vita.
PER QUESTO E' STATO PUNITO! VERGOGNA!




URGE MANDARE VIA LA CRICCA IL PIU' PRESTO POSSIBILE!

3 commenti:

  1. E va bbè, si sa che chi è onesto reca disonore a chi non lo è, l'onestà è un lusso che solo in pochi ormai possono permettersi .. costra cara!!!

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  2. mi sà che rimuoveranno anche a me ....non rubo , non sono mafioso , non conosco dell'utrina , non mi chiamo mangano .. azz si mi cacceranno !!!

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  3. Valerio, niente niente sei un politico onesto e Noi non lo sappiamo? Da dove Ti rimuoveranno?
    Forza che Ti diamo man forte... resisti :))

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